“Scienza infusa”.
Queste parole sono state a suo tempo usate da un uomo nei confronti della propria figlia.
“Lei, è scienza infusa”.
All’epoca pensai che fossero parole offensive, e lo penso ancora oggi.
Lo definisco uomo e non padre per ovvie ragioni.
Certe critiche, se fossero rivolte a me, le accetterei solo in particolari condizioni.
Scherzando da parte di un’amica o amico, durante un litigio e dunque sparato in faccia, o un po’ alla Sheldon Cooper.
Fuori da questi contesti, da dietro le spalle, o come a ribadire una manchevolezza, quando il problema dell’uccello piccolo ce l’ha quest’uomo, (ma anche se fosse una donna neh…) beh allora no. Inaccettabile.
Ora che ho ribadito l’ovvio però, spiego perchè queste parole mi si sono ripresentate come l’aglio sulla bruschetta.
In questi giorni, continuo a ripensare al discorso Murgia, femminismo, o come suggerisce Endorsum (Musrodne) 3.500.000.000. Ma anche sulla questione LGBTQ o quella dell’emancipazione delle minoranze, o sui vaccini, sulla pandemia, su tutto… Ci sono persone, anche intellettualmente avanzate, che sono tuttologhe. Scienza infusa.
Pensavo a questo fatto che i social, la rete, i blog, hanno reso l’opinione delle persone, un’opinione autorevole.
Vero che tutti possiamo esprimere la nostra, dire quello che pensiamo. Ma è un dato di fatto che le opinioni sono valide quando basate sulle competenze.
Mi spiego meglio.
Il panettiere del mio paese è un ottimo fornaio. Fa una focaccia che levati proprio.
Il panettiere è anche un avido lettore di letteratura.
Il panettiere ha un’opinione: può esprimersi sulla focaccia e anche sui libri che ha letto nei termini di gusto, comprensione, tecnica. Perchè uno è il suo lavoro, l’altra la sua passione.
Ma il panettiere che mi spiega come funziona un vaccino, o come installare generatore di particelle subatomiche, comprenderete anche voi, che questa opinione o comunque questa competenza, no… la prendo con le pinze.
Stessa cosa vale per qualsiasi argomento. Se la Cristoforetti, mi spiega come funziona un razzo, o ha la passione per i Biedermaier e mi spiega come creare un centrotavola, la trovo una fonte autorevole per le stesse ragioni del fornaio, ma se la Cristoforetti volesse spiegarmi come si installa la piastrella del capannone che si è crepata, magari… hummm.
Ci sono persone, come quella che ho incontrato domenica che ha un’opinione su tutto. Si pregia di fare chiarezza su vaccini, su pandemia, su politica, sul perchè Fedez è una brava persona, perchè Bill Gates è un grande filantropo, sul perchè il femminismo è obsoleto, etc.
Bene, Ecco che il termine “Scienza infusa” assume un significato reale.
E a me esce l’orticaria.
Ieri, sono andata da ritirare una ricetta per della tachipirna. Paradosso dei paradossi, è un tipo di ricetta che non può essere fornita elettronica, e a me serviva per l’artrite.
Dal medico scopro che l’ambulatorio ha delle liste aperte per il vaccino (AstraZeneca per gli amici Astroganga). La fetta di popolazione va dall’anno 39 al 51. Mio padre rientra ampiamente, così lo chiamo e chiedo: vuoi che ti segni per il vaccino? Sarebbe domattina alle 11.30.
Attimo di esitazione e poi mi dice “Va bene”.
Lo segno. Vado a casa, doccia e dormo.
Mi sveglio con un dubbio perforante. Nell’ambulatorio ci sono due medici con lo stesso cognome. Vuoi che ho sbagliato lista? Stanca com’ero ci sta pure.
Provo a chiamare e niente, così a velocità smodata che la Cristoforetti mi avrebbe fatto la òla, sono piombata in studio medico specificando il mio dubbio.
In effetti l’errore è stato fatto, ma danno minimo. Spostamento dell’appuntamento da un medico all’altro e dieci minuti di differenza.
Avviso mio padre, lui è tranquillo.
Un’ora dopo mi però, vedo una sua chiamata sul cellulare.
Mi dice che non farà il vaccino, perchè l’ha chiamato il medico dicendogli “Con i problemi che ha lei di artrite reumatoide e cardiologici io il vaccino Astroganga non glielo farei, aspetterei settimana ventura che arriva Pfitzer, nome da catcalling o un’altro (non so se ha detto Moderna o J&J). Però se lei lo vuole lo stesso, io glielo faccio, ma davvero io glielo sconsiglio caldamente”.
Mio padre si è affidato e preferisce aspettare.
Il Signor Scienza Infusa di cui sopra, ha passato intere giornate a dire che no, tranquilli, i vaccini sono innocui, che poche persone che ci restano secche valgono il gioco e bla bla…
Certo. Finché le persone sono gli altri.
Io non sono una no vax, non sono nemmeno una pro vax.
E non penso che i vaccini siano innocui: sono un atto medico. Sono un presidio medico. Sono una competenza medica.
Ecco perchè torniamo all’inizio della storia.
Perchè ci sono delle conditio sine qua non che vanno tenute sempre a mente:
- Competenza
- Spirito critico
- umiltà
- capacità individuale di elaborare informazioni e realtà.
Solo a queste condizioni, solo così, un’opinione è autorevole. Certo, a volte uno dei punti viene iper autovalutato, o qualche punto è manchevole. Ma come detto, sono condizioni non trattabili se mi vuoi come interlocutrice attenta. E come me, tutte quelle persone che danno valore alle parole e alle intenzioni.
Augh ho parlato.
E regà mica opinioni ad mentula canis eh!